domenica 27 luglio 2014

Scheda del libro "Le Capital au XXI° Siècle di Thomas Piketty (Parigi, Seuil 2013)

 
( A )

 

Il libro di PikettyLe Capital au XXI° siécle, uscito presso l’ editore Seuil di Parigi nel settembre del 2013, è frutto di una lunga gestazione. Il suo autore ha infatti iniziato circa 15 anni fa ad occuparsi della distribuzione dei redditisul lungo periodo. Dapprima ha studiato la Francia, ma poi, cammin facendo, ha trovato sodali in altri economisti, quali Atkinson, Saez, Leigh, Vaell eccetera. Così lo studio si è esteso alla Gran Bretagna, agli USA, alla Germania, all’ Olanda, per poi abbracciare tutti i paesi industriali ed i principali paesi emergenti.

Note sul colloquio "Pour une Europe plus démocratique"

organizzato a Parigi da Piketty and Co. +
Claude Bartolone (presidente dell’ AN)
il 21 maggio 2014 

§ 1

Erano presenti circa 150 persone. A occhio e croce una cinquantina tra parlamentari, portaborse, firmatari dei due Manifesti (quello del gruppo di Piketty e quello del gruppo Eiffel), giornalisti e telereporter. In più un centinaio di semplici cittadini, per lo più firmatari dell’ appello del Manifeste pour une union politique de l’ Euro [clicca qui]

Un paio di riflessioni dopo le elezioni europee del 2014


 ( I )

Il tratto più macroscopico, che maggiormente colpisce, riflettendo sulle elezioni europee che si sono appena tenute, è a mio avviso la grande disomogeneità tra le diverse aree dell’ Unione Europea. E non si tratta solo di disomogeneità economica, ma anche culturale, di disomogeneità nel modo di sentirsi come popolo, nelle preoccupazioni principali, nelle mentalità. Finché il progetto europeo sembrava essere un gioco cooperativo o quantomeno un gioco in cui tutti potevano trarre dei vantaggi, le differenze tendevano ad apparire esclusivamente una ricchezza o a sfumare sullo sfondo del progresso comune. Ora pare invece calata una fase plumbea dell’ incomprensione e dell’ estraneità.