giovedì 22 dicembre 2011

Alcune riflessioni da lontano



Cari amici di Treviglio,

l' Italia vive da circa un ventennio un periodo storico che potremmo definire a pieno titolo "apocalittico". Uso il termine nel suo significato originario di "svelamento/rivelazione". Ma attenzione… la nostra apocalisse non ha a che fare con il futuro, bensì con il passato… e poi i cavalieri non sono quattro, bensì uno solo, che tra l’ altro non ha mai avuto in mente di portare una dura giustizia. La faccenda è anzi cominciata in modo quasi ridicolo: un ex venditore di aspirapolvere e cantante da crociera, dalle maniere accattivanti e molto esperto a "nuotare" nel sottobosco della politica, poi re del mattone, poi possessore di televisioni, geniale manipolatore ecc.… ha voluto mettersi direttamente in politica. Roba da ridere. Eppure un simile esemplare di venditore di frottole, del nostro Paese sapeva tanto di più di noi. Mentre ci si lambiccava il cervello per capire come si potesse spiegare la crisi della prima repubblica… e come andasse ridefinito un nuovo assetto democratico, lui sapeva riproporre un vecchio modello che da noi aveva sempre funzionato fin dal tardo medioevo: invece di imbarcarsi in tante discussioni inutili tra le varie „anime“ dei Comuni, bastava che i cittadini lasciassero fare al signorotto di turno e si trasformassero in sudditi. In fondo tutti avrebbero avuto di che mangiare e divertirsi. 

mercoledì 7 dicembre 2011

Documenti su Leopardi, Sismondi, Manzoni

DISCORSO SULLO STATO PRESENTE DEI COSTUMI DEGL’ ITALIANI
(sunto 1, 2, 3) e Commenti 

L'amor proprio in Leopardi

Commenti su Sismondi.

Manzoni: materiali per lo studio di Osservazioni sulla morale cattolica.

Citazioni dalle  Osservazioni sulla morale cattolica.

sabato 26 novembre 2011

Lettera programmatica


Cari connazionali, Cari amici dell’Italia,


Il 10 novembre 2011 abbiamo costituito a Heidelberg il CIRCOLO “VOLTA LA CARTA! “. Che cosa ci ha mosso e quali obiettivi vogliamo perseguire ?


Gli ultimi 20 anni hanno svelato in modo inequivocabile il deficit di etica civile e di senso dello stato nel nostro Paese. Troppo spesso la cosa pubblica è inquinata o usata a beneficio di privati o di clan. Buona parte della società civile si è involgarita e frammentata, o si è ripiegata su bassi interessi di campanile. La sfera economico-produttiva pare aver perso il senso di responsabilità nei confronti della società intera. Come se non bastasse, l’opinione pubblica, che dovrebbe essere il luogo di una sana dialettica, è degenerata a eco di interessi economici o di parte, si è svilita a babele di urla, o è ammutolita.