SINTESI RAGIONATA
di Influssi
reciproci tra Riforma e formazione dello Stato territoriale, di Karl Heinz
BLASCHKE, tratto da LO STATO MODERNO ( Bologna, Il Mulino, Vol, II 1973, pp. 279 – 296. [Traduzione di Wechselwirkungen zwischen der Reformation und dem Aufbau
des Territorialstaates, in "Der Staat", Berlin 1970, pp.
347 – 364 ).
Blaschke si
occupa principalmente della Sassonia per trarre da questo esempio spunti
paradigmatici per la comprensione del problema in generale del rapporto tra
Stato e Riforma
essendo questo
Stato il prototipo dello Stato luterano in Germania.
Nel 1539 la
Sassonia aderisce alla Riforma. Nel 1547
diventa principato elettorale. Così divenne pure la forza politicamente traente fra i ceti protestanti dell’ impero.
diventa principato elettorale. Così divenne pure la forza politicamente traente fra i ceti protestanti dell’ impero.
RAFFORZAMENTO QUANTITATIVO DELLO STATO
La R. giova enormemente al processo di
costruzione dello Stato territoriale dell’ età moderna poiché innesca un deciso
processo di secolarizzazione. Come esempio Blaschke porta la Sassonia, regione in cui i 3 grandi monasteri
cattolici di Meissen, Merseburg e Naumburg,
( che dominavano tre vaste enclaves, in cui
avevano piena giurisdizione ) vennero
secolarizzati con delle vere e proprie usurpazioni. Solo così la Sassonia diviene
uno stato completo, conchiuso in se stesso, omogeneo e con confini precisi. La
secolarizzazione dei monasteri, che erano oltre a tutto parte del sistema
imperiale dei ceti e davano peso al primo ceto ( quello ecclesiastico ),
indebolì anche la presenza cetuale imperiale.
RAFFORZAMENTO QUALITATIVO DELLO STATO
Inglobamento di antiche signorie nobiliari
o ecclesiastiche nel demanio statale e loro trasformazione in distretti
territoriali statali ( sotto tutti i punti di vista giurisdizionali ).
Ciò significò il passaggio dall’ esercizio
personale del potere ad un’ attività di governo espletata tramite istituzioni
corporative ( che si occupano di esercitare determinate funzioni loro
assegnate // ovvero loro
specializzazione e formalizzazione ).
Nascono e si sviluppano un apparato
governativo e amministrativo centrali, dotati di propri organismo separati
dalla persona del principe: Tribunale supremo sassone, Governo territoriale.
Consiglio segreto, Organismo finanziario centrale.
Qui si innesta ancora la Riforma
protestante. Il signore territoriale assume la funzione vescovile. Lo Stato costruisce
una propria strutture amministrative per le faccende ecclesiastiche: dai Concistori,
agli intendenti, ai parroci di villaggio.
Lo Stato si occupa della formazione dei
pastori luterani. Non solo, diviene responsabile del settore scolastico e dell’
università.
Il luteranesimo è senso pieno la religione
di stato, facendosi anche strumento della omogeneizzazione ed educazione della
popolazione.
Con la Riforma accade anche qualcosa di
importante nei rapporti di forza tra i ceti e tra questi ed il sovrano. L’
antico ordinamento ecclesiastico era dominato, con e nell’ alto clero, da forze
nobiliari. Anche l’ integrazione tra 1° e 2° stato era notevole. Con la Riforma,
con la creazione di una vera Chiesa di Stato, con la riorganizzazione del
reclutamento del personale ecclesiastico, i principi si rafforzano ed
indeboliscono contestualmente sia gli ordinamenti cetuali all’ interno dell’
Impero che la stessa autorità imperiale. Da qui cambierà la storia tedesca e
verrà promosso l’ inserimento della Germania nella modernità.
IL SUCCESSO DELLA RIFORMA ( do ut des tra Riforma e Stato )
D’ altro canto il principato sassone
rafforzò la Riforma e ne assicurò il successo. La protesse, la stabilizzò, la
istituzionalizzò, la aiutò a diffondersi. Già nel 1539 fu anticipato di fatto
il principio “cuius regio, eius religio”. I principi territoriali e le città si
appropriarono dello “jus reformandi“, una prerogativa dei soli signori feudali,
pensata però per lo più su piccola scala come possibile intromissione nei
monasteri, affinché questi non esondassero nelle loro competenze. Invece con l’
imposizione di una confessione su tutto il territorio statale o cittadino di
competenza, non solo si aveva un abuso rispetto alla tradizione feudale, ma
anche un uso smodato e a tappeto di quel diritto. Si noti, anche con la
fissazione del principio della “cuius
regio, eius religio” i monasteri avrebbero dovuto rimanere intonsi, sotto l’ egida
di un abate, fedele al cattolicesimo. Tant’ è che, qualora un abate fosse
passato alla Riforma, avrebbe dovuto dimettersi e lasciare il monastero nelle
amni di un vescovi cattolico.
ALTRI ELEMENTI DI RIFLESSIONE
Un analogon
allo Jus reformandi – in tutt’ altro
ambito – fu l’ imposizione fiscale non più incentrata sulla rendita fondiaria ma
su tutto il patrimonio del suddito, comprendendo anche il denaro contante e i
capitali investiti. Questa innovazione trovò la sua legittimazione
esclusivamente nel fabbisogno dello stato moderno. Tutte le istanze intermedie
( tipiche del feudalesimo ) perdono la loro funzione. Inutile dire che il ruolo
e la ragion d’ essere del 1° e del 2° ceto vengono sminuiti.
L’ usurpazione, e l’ attuazione potenziata
dello Jus reformandi da parte dello
Stato territoriale fu una mossa strategica sia per questo che per la Riforma.
Infatti solo lo Stato territoriale poteva garantire la difesa verso l’ alto (
impero e papato ) della Riforma, d’ altro canto lo Stato territoriale istituì e legittimò il suo nuovo tipo di autorità usando
la Riforma come un potentissimo strumento di consenso e di omogeneizzazione
sociale, culturale e comportamentale.
Non va infine dimenticato il ruolo giocato
dalla burocrazia. Costruendo una burocrazia, di per sé un portato ed un
volano della modernità, lo Stato territoriale ridurrà e poco a poco cancellerà
i privilegi di origine feudale. La burocrazia sarà infatti in massimo grado
livellatrice, offrirà alla notevoli chances di potere ed avrà una netta
funzione anti-cetuale.
Tra l’ altro non va dimenticato come ogni portatore
di una funzione pubblica dovrà giurare fedeltà al principe o al sovrano. Questo
varrà anche per i pastori protestanti, segno evidente che saranno considerati
né più né meno che pubblici ufficiali.
Non è dunque esagerato affermare che la
Riforma ebbe un ruolo di primo piano per la costituzione dello Stato moderno in
Germania. Questa non fu la sua intenzione, non si può nemmeno vedere in essa l’
unica causa, né una condizione sufficiente, ma di certo fu un elemento imprescindibile.
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